“Con l’analisi iridologica è possibile determinare lo stato di salute, non fare diagnosi certa di malattie. L’iride rivela le condizioni anomale dei tessuti, le infiammazioni e le intossinazioni a carico di tessuti e organi e le tendenze costituzionali, genetiche a contrarre particolari disturbi. La vera diagnosi iridologica è un insieme di dati fisici, energetici, psichici ed emotivi che concorrono a inquadrare lo stato di salute del soggetto esaminato, e fornisce al terapeuta informazioni che permettono di lavorare sulle varie cause che hanno determinato la malattia.”
(Birello L. e Lo Rito D., Iridologia Naturopatica)
L’iridologia
Vedere oltre: il ruolo dell’Iridologia
Che gli occhi siano lo specchio dell’anima è qualcosa di cui ci accorgiamo giorno per giorno, confrontandoci con le persone con cui interagiamo. Guardare negli occhi un amico e comprendere, senza bisogno di parole e spiegazioni, come si sente, interpretarne lo sguardo… Gli occhi come mezzo privilegiato per trasmettere il sentire e l’essere più profondo; un’intuizione, questa, che ha guidato per secoli la produzione artistica e letteraria dell’uomo.
Gli occhi come porta dell’inconscio, gli occhi come segno della propria individualità, come accesso a noi stessi al di là dello specchio. Ogni forma di amore comincia con lo sguardo. Ogni forma di empatia ha inizio con il prestare attenzione, con il vedere l’altro e la sua fragilità.
Ci dobbiamo accorgere dell’altro per prendercene cura e interessarcene. C’è chi, come me, ha fatto del vedere l’altro l’oggetto della propria attività di ricerca e di lavoro. Si potrebbe intendere l’iridologia come lo studio della capacità di vedere oltre. Di vedere più di ciò che appare. Di saper vedere.
Quegli occhi, che tutti noi abbiamo osservato con attenzione, da cui abbiamo imparato a conoscere l’altro, sono per l’Iridologo non solo lo specchio, ma il libro dell’anima.
Tutto ciò che occorre per leggerlo è conoscerne la scrittura.
Nata per caso: le origini dell’iridologia
L’iridologia ha fatto grandi progressi nella decodifica del linguaggio dello sguardo. L’anatomia dell’occhio è il suo alfabeto. L’iride, in particolare, è la sede in cui si concentra il maggior numero di informazioni.
È ciò che dà colore al nostro sguardo e ciò che ci identifica. L’iride ci individua con una precisione maggiore dell’impronta digitale. Non solo l’iride di ognuno di noi è unica, ma è anche in grado di offrirci una fotografia della nostra situazione psico-fisica, una scansione di cui è possibile una lettura analogica.
E iridologia, letteralmente, significa proprio “studio dell’iride”. Se l’occhio è il libro dell’anima, e soprattutto del corpo, l’iride è una mappa, inclusa alla fine del libro, da seguire scrupolosamente per non perdersi nell’indagine e nella lettura.
Come è nata l’iridologia? Già 4000 anni fa antichi libri di medicina ayurveda e cinese riportavano le prime osservazioni sull’occhio e sull’iride e le ponevano in relazione alla salute del soggetto.
L’iridologia moderna nasce con la pubblicazione della prima mappa iridologica nel 1886 da parte del medico ungherese Ignatz von Peczely. Egli, osservando una civetta dalla zampa spezzata, ha l’intuizione di porre in relazione la frattura con un segno evidente nell’iride dell’animale. Da quel giorno incomincia ad osservare le iridi dei suoi pazienti e a porre in relazione le loro patologie con i segni riscontrati.
Leggenda? Forse. Posso però testimoniare che la mia gattina, arrivata a casa a tre mesi, tre volte fratturata a 6 mesi nel giro di quararanta giorni (era stata allevata con amore e pappe biologiche, ma in una casa antica senza molta luce) a pochi mesi dalle fratture presentava un segno scuro e profondo nella zona corrispondente della mappa iridologica degli organi.
Per la cronaca, Bebè, micia Thai dal nome sanscrito impronunciabile, lungi dall’essere stata abbattuta come mi veniva consigliato, ha 12 anni (grazie alle cure naturali).
Io, quindi, ci credo.
Dopo Von Peczely, comunque, molti altri medici e ricercatori, francesi e tedeschi svilupparono in modo scientifico questa disciplina.
Vedere attraverso: applicare l’iridologia
L’iridologia è da intendersi come tecnica di indagine non invasiva. Imparare a comprendere le informazioni che l’occhio può trasmettere è una delle più grandi conquiste nel campo della medicina naturale.
L’occhio è denso di terminazioni nervose. E le terminazioni nervose sono partenze per strade che hanno un capolinea comune: il sistema nervoso. Dall’iride è possibile conoscere lo stato del nostro Sistema Nervoso Centrale e Autonomo. L’iride è quindi in contatto anche con l’ipotalamo, ghiandola che fa parte sia del sistema neurovegetativo sia del sistema limbico, insieme di strutture nervose ove si generano le emozioni.
Lo studio nell’iride dell’ipotalamo diventa centrale per l’Iridologia psico-emotiva e per la comprensione di quelle emozioni in grado di causare comportamenti sfavorevoli alla salute (rabbia, risentimento, profonda tristezza..)
Nelle varie sezioni dell’iride troviamo riflessi organi e apparati secondo una precisa mappatura. Un segno di un certo tipo in un certo punto dell’iride è indice di un probabile equilibrio alterato nell’organo corrispondente.
Grazie a questo sistema di connessione posso ricavare molte informazioni sullo stato di salute del cliente e posso formulare una ipotesi appropriata che identifichi le cause del suo problema. E capire la causa del disequilibrio è il primo passo per il ripristino di un completo stato di salute. Dopo la scelta definitiva a favore della salute, è il passo più importante.
A che cosa serve l’Iridologia?
Campo di elezione dell’Iridologia è la prevenzione. L’iride, infatti, ha un vantaggio notevole rispetto a tutti gli altri organi del corpo umano: non è ricoperta da membrana opaca.
Dell’iride si può analizzare proprio tutto, nel minimo dettaglio. E attraverso una sua analisi mirata è possibile individuare gli organi e apparati che più hanno bisogno di essere sostenuti da alimentazione e stile di vita adeguati e dai rimedi più adatti ad attuare questo sostegno. Le tecniche privilegiate per svolgere questo complesso compito di individuazione del riequilibrio sono l’iridologia PNEI e la naturopatia. In questo senso posso definirmi iridologo naturopata.
“L’iridologo? È un mago, vai dal medico.” I pregiudizi nei confronti dell’iridologia possono essere riassunti così. Eppure la distanza tra medicina ufficiale e medicina naturale è il punto di forza dell’iridologia e delle tecniche naturopatiche. Scopo di iridologia e naturopatia è aggiungere: arricchire, personalizzare, individualizzare alcuni aspetti che la medicina ufficiale (detta allopatica) trascura.
Partiamo da un esempio molto comune: il mal di testa. Esistono analgesici che recano sollievo; ma dare sollievo non vuol dire risolvere. Un analgesico toglie il dolore ma non va alla radice del problema. L’iridologia indaga l’origine profonda di un mal di testa e cerca di agire alle radici del dolore. L’oggetto dell’iridologia è la causa.
Un mal di testa può derivare da una situazione di affaticamento del fegato, così come da un periodo di stress profondo. Capire perché un cliente ha mal di testa, significa aiutarlo a risolvere definitivamente il problema attraverso un riequilibrio di tutto il sistema, dei rimedi naturale e alcuni suggerimenti che possono aiutare il cliente a modificare uno stile di vita o una situazione che causano il problema. Disturbi intestinali e candidosi? Disturbi da ansia e stress? Alimentazione scorretta? L’iridologia è la migliore tecnica di indagine.
Nei casi più gravi e in condizioni di emergenza è necessario rivolgersi alla medicina ufficiale. Ma in tutti gli altri casi e specialmente nei disturbi cronici, quelli che più di tutti limitano il nostro stato di benessere, rivolgersi all’Iridologo può essere la scelta migliore: per una soluzione nuova, senza farmaci, e, finalmente, globale. Smettere di “provare a non stare male” e scegliere con impegno di stare bene. Ben-essere significa questo.